A mio parere non c'è bisogno di scomodare animali morti e sepolti da decine di migliaia di anni.
La civiltà occidentale ha conosciuto il rinoceronte solo relativamente tardi (in Cina ed India l'animale era autoctono, quindi ben noto). Si suppone che i primi contatti siano avvenuti durante le campagne di Alessandro Magno (obit 323AC) o delle varie dinastie discese dai diadochi, ma non vi è alcuna traccia nell'arte ellenistica.
Vero è anche che l'unico animale esotico d'interesse per i sovrani ellenistici era l'elefante indiano, il cui uso fu introdotto nel Bacino Mediterraneo dai Seleucidi.
I romani conoscevano il rinoceronte ma, attenzione, tutte le rappresentazioni che ci sono arrivate sono di rinoceronti con due corni, ovvero sia bianchi o neri. Per quanto fosse un animale raro, era ben noto, come dimostrano le monete coniate da Domiziano (obit 96AD), che rappresentano chiaramente un rinoceronte africano.
Molte persone non sono a conoscenza degli strettissimi legami commerciali tra Roma e l'India, che avvenivano principalmente tramite i porti del Mar Rosso (Myos Hormos, Berenike etc) e i due grandi porti commerciali indiani, Barbarikon alla foce dell'Indo e Tamluk nel Golfo del Bengala. E' quindi perfettamente possibile che i Romani fossero a conoscenza quindi anche dei rinoceronti "unicorni" asiatici, magari attraverso prodotti di lusso cinesi di cui Roma aveva un immenso appetito.
Col declino e poi il crollo di Roma, è certo che di rinoceronti in Europa non ne siano arrivati più fino al Rinascimento. Secoli e secoli in cui il rinoceronte può essere stato tranquillamente mitizzato.
A questo aggiungo che, per quanto la Via della Seta avesse un carattere di commercio prevalentemente "a tappe" (ovvero sia i prodotti dell'Estremo Oriente non venivano generalmente trasportati verso il Mediterraneo dagli stessi mercanti ma trasferiti ad altri, come in una catena), c'erano europei che si spingevano regolarmente in Asia.
Questi erano i Radaniti, mercanti ebrei principalmente basati intorno al bacino del Reno e della Mosa, che si spingevano ben all'interno dell'Asia sfruttando il network di comunità ebraiche che si era sviluppato sin dai tempi degli Achemenidi e che raggiungeva l'India e la Cina.
Non è quindi possibile che i Radaniti abbiano portato dall'Asia storie sui rinoceronti locali che, nel corso dei secoli, si sono poi fuse coi rinoceronti mitizzati d'era romana?
A questo aggiungiamo un altro strato di confusione: per quanto i Vichinghi siano comunemente rappresentati come indomabili guerrieri e feroci razziatori, erano mercanti attivi ed incredibilmente intrepidi.
Per quanto siano stati principalmente attivi nell'area Pontico-Caspica, le loro attività coinvolgevano anche l'Europa Occidentale.
Sappiano che tra i prodotti che i Vichinghi offrivano c'erano anche denti di narvalo, ottenuti dall'estremo nord della Scandinavia, e guarda caso il dente del narvalo maschio ricorda moltissimo il "classico" corno di unicorno...
