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Estinzione dei dinosauri - criptozoo.com
La fauna del passato.
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  • 10 messaggi
da maxi1983
#3064
La scomparsa dei dinosauri è datata 65 milioni di anni fa ......
Per farla breve, se veramente è stato un asteroide che collidendo con la terra ha causato sconvolgimenti climatici ecc., in quanto tempo ne avrebbe causato la scomparsa ?
Non credo che un tale evento, pur distruttivo che sia possa far scomparire delle specie in 10 secondi. Ci dovrebbe pur essere stato un periodo di transizione della durata di X anni ( cento, mille, centomila ) in cui i dinosauri ( e altri specie ) hanno continuato a sopravvivere ( se potete niente esempi come gli uccelli ecc. )
Voi che ne pensate ?
da Marco Signore
#3066
Eh... a parte che non è stato solo l'asteroide, ma il problema principale è che nessuno è in grado di definire la durata temporale di un evento di estinzione. Questo per due motivi: la scarsità del record fossile e soprattutto una cosa che si chiama Effetto Signor-Lipps, che in breve dice che più diminuisce il sedimento (quindi più ci si avvicina all'istante zero) più diminuiscono i fossili e quindi qualsiasi evento sembrerà sempre graduale.
Quindi la domanda è ragionevolissima ma la risposta non è facile (e credo che in questo momento non sia nemmeno possibile dare una risposta).
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da Mauro
#3067
Io posso offrire la mia vista da chimico.
Prendendo uno dei migliori siti ove è geologicamente visibile il confine Cretaceo-Paleocene (K/T), ovvero sia la formazione di Hell Creek in Montana, lo strato di confine è spesso circa 2cm, di natura caolinitica, di colore bianco-rosato e, a differenza delle tonsteine (le altre argille presenti ad Hell Creek), diviene rapidamente morbido se bagnato.
La natura caolinitica è stata quasi sicuramente causata da piogge fortemente acide: Retallack, nel suo studio comparativo tra Hell Creek e Chicxulub (una località dello Yucatan ove sono stati individuati i resti del cratere d'impatto del bolide), ritiene che l'impatto sia avvenuto su formazioni di gesso deidratato (come confermato dagli scavi nello Yucatan). Il gesso deidratato, se vaporizzato, rilascia forti quantità di anidride solforica che, se mischiata con acqua, producono (per tragliare una lunga storia) acido solforico.
Al di sopra di questo strato si trova quello che Retallack definisce "letto d'impatto" (impact bed), 1 cm di materiale grigio, stratificato, smectico (ovvero sia gli assi "lunghi" delle particelle che compongono ogni strato sono prevalentemente orientate lungo lo stesso asse: immagina che ogni strato sia un cartone di lattine di bibite e che questi cartoni siano impilati l'uno sull'altro) e contenente frammenti di quarzo e la cosidetta anomalia d'iridio (ci tornerò tra un momento). Non essendo stato sottoposto all'azione di un forte acido come lo strato sottostante e si pensa che sia stato depositato su un lasso di tempo relativamente lungo.
L'anomalia d'iridio (ovvero sia una concentrazione di iridio negli starti al di sopra del confine K/T superiore a quella comune) è generalmente attribuita alla ricaduta di materiale proveniente dal bolide di sopra. Esiste un problema però: formazioni laviche del Tardo Cretaceo (in particolare le cosidette Trappole del Deccan, nell'ononima regione dell'India) hanno contenuti d'iridio paragonabili a quelle di Chicxulub e di Hell Creek. Dato che il Tardo Cretaceo (almeno da quanto ne so) è stato un periodo di forte attività vulcanica è perfettamente concepibile che l'elevata attività vulcanica si sia combinata coll'impatto del bolide di di Chicxulub per provocare gli sconvolgimenti testimoniati dalla stratigrafia di Hell Creek.

In termini di supporto delle varie teorie parlando un pò in giro posso dire che al momento esistono due "fazioni": quella intrinseca (che pone maggior peso sul vulcanismo e imponenti scolvolgimenti delle placche tettoniche) e quella estrinseca (che pone maggior peso sull'impatto del bolide). Il problema è ben lungi dall'essere risolto.
Il problema fondamentale che queste teorie hanno è l'estrema selettività dell'estinzione. Perché, ad esempio, le felci hanno prosperato in un momento in cui le altre piante terrestre sono state duramente colpite?
Altro problema, spesso non considerato, è come l'estinzione K/T abbia colpito gli organismi marini ben più fortemente di quelli terrestri. La situazione qui è abbastanza caotica e non capisce esattamente se l'estinzione di massa sia riconducibile ad un singolo catastrofico evento o se sia il coronamento di un lungo processo di declino (se non ricordo male i fossili dei rettili marini mostrano una notevole diminuizione nella varietà ben prima dell'evento K/T).
Oltre le due correnti di sopra ne esiste una terza che si può definire "gradualista", che pone l'evento K/T come ultimo atto di un lungo periodo di declino innescato da cause sconosciute ma a cui può avere contribuito un forte aumento dell'attività vulcanica a livello globale.
da maxi1983
#3069
Quindi, se ho ben capito ( e facendo un " minestrone delle 3 teorie proposte ) :
- le attività vulcaniche del tardo cretaceo hanno avuto un impatto consistente nell' estinzioni di massa ( pero', mi chiedo, perchè in quel periodo tali attività siano aumentate ? )
- il bolide, comunque sia andata, ha dato il " colpo di grazia " alla maggioranza delle specie animali e vegetali allora presenti ( ca. 75 % - fonte Wikipedia ).

Navigando in Internet ( fonti maggioritarie Wikipedia ) ho scoperto che :

- I ricercatori autori della teoria dei vulcani del Deccan, ritengono che l' impatto del bolide sia avvenuto ca. 300000 anni dopo la scomparsa dei dinosauri.
- oltre al cratere attribuibile al bolide in Yucatan ( 120 Km diamentro cratere ), sono stati scoperti altri crateri d' impatto piuttosto consistenti databili sempre a tra i 60 e 65 milioni di anni fa ( mare del Nord diametro cratere 2.5 km , Ucraina diametro cratere 12 km ).

Quello che mi chiedo ancora è :

- è stato stimato che l' impatto del bolide abbia prodotto un' energia pari a 190000 megatoni..... dato che la piu' potente bomba atomica ( la Tsar ) fatta detonare ha prodotto un' energia tra i 50 e i 57 megatoni, causando la distruzione totale nel raggio di 35 km, che effetto avrà avuto un esplosione quasi 4000 volte piu' potente ?

- se, piu' o meno , ci furono impatti con meteoriti e fortissime attività vulcaniche in contemporanea , come avranno fatto ad adattarsi le specie animali e vegetali a :
1) un clima freddo modificato in pochissimo tempo ( almeno per l' impatto del bolide )
2) qualità dell' aria ( altro che metropoli contemporanee )
3) presenza di pulviscolo nell' aria ( silicosi ? )
4) luce e calore solare ridotti ( tipo inverno nucleare )
5) qualità dell' acqua

- e' plausibile che siano esistite delle " isole felici", delle zone in cui gli sconvolgimenti avvenuti abbiano creato meno danni e permesso una sopravvivenza meno grama delle specie presenti ?
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da Matteo
#3071
Io posso offrire la mia vista da cristiano.
Certo sembra assurdo che in un'epoca come questa, dove la scienza è predominante, risalire a testi biblici per trovare delle risposte, dato che la religione più che dare spiegazioni scientifiche intende dare un senso ad una incredibile "creazione".
Forse, chissà, la verità è che dopo il diluvio universale queste creature non sono sopravvissute. : Chessygrin : io lancio questa provocazione
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da gghilardelli
#3073
- I ricercatori autori della teoria dei vulcani del Deccan, ritengono che l' impatto del bolide sia avvenuto ca. 300000 anni dopo la scomparsa dei dinosauri.
La cosa interessante è che alcuni resti di dinosauro sono stati trovati in strati successivi alla crisi dell'iridio. Di conseguenza si può parlare di una grande estinzione di massa spalmata su centinaia di migliaia di anni.
- se, piu' o meno , ci furono impatti con meteoriti e fortissime attività vulcaniche in contemporanea , come avranno fatto ad adattarsi le specie animali e vegetali a :
1) un clima freddo modificato in pochissimo tempo ( almeno per l' impatto del bolide )
2) qualità dell' aria ( altro che metropoli contemporanee )
3) presenza di pulviscolo nell' aria ( silicosi ? )
4) luce e calore solare ridotti ( tipo inverno nucleare )
5) qualità dell' acqua
Bisogna considerare non solo come le specie possano essere sopravvissute all'evento traumatico. Si potrebbero essere salvate, come dici tu, in oasi non così duramente colpite dalla catastrofe. Non bisogna nemmeno sorprendersi che alcune specie siano in grado di adattarsi a condizioni molto diverse da quelle del loro habitat originario. I famosi pappagalli verdi che hanno infestato la Gran Bretagna non sono certo originari di un'area con clima simile a quello britannico. Lo stesso discorso si può fare con la Ginkgo biloba, una pianta antichissima che si è rivelata molto resistente all'inquinamento atmosferico delle città, ma che ovviamente si è evoluta in condizioni molto diverse.
La vera incognita è il momento successivo alla catastrofe, quando si sono instaurati nuovi equilibri ecologici. In quella situazione è possibile che molte specie sopravvissute siano state tagliate fuori perché inadatte alle nuove condizioni e che quindi non siano riuscite a diffondersi.
da Kronosaurus
#3202
Io ho sempre pensato che – catastrofi a parte – la reale causa della scomparsa dei Dinosauri non aviani sia stato l'estremo livello di specializzazione raggiunto dopo 150 milioni di anni di evoluzione praticamente incontrastata, che ha impedito ai Dinosauri di adattarsi al nuovo mondo post catastrofe.
A sopravvivere infatti sono stati i generi più adattabili, e tutti sotto una certa dimensione. Quindi è logico pensare che – a seguito di un mutamento così radicale e repentino delle condizioni ambientali – la scomparsa dei Dinosauri sia stata molto veloce in termini geologici: forse nel giro di un decennio, o addirittura meno (secondo me).
È da un paio d'anni che non frequento l'ambiente paleontologico con costanza, ma così a naso non riesco a ricordare alcun genere non aviano del Cretaceo terminale che possa corrispondere alla descrizione dell'animale opportunista ed adattabile a qualunque condizione, perchè quel tipo di nicchia ecologica, all'epoca, era già occupata da mammiferi e uccelli.
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da Mauro
#3203
Si può metterla in un altro modo.
La più catastrofica estinzione di massa conosciuta è stata quella del confine Permiano/Triassico (P/T). Le cause di questa estinzione sono tuttora dibattute (anche se gli indizi geologici sembrano puntare decisamente verso un'origine vulcanica) ma pensate a questo: per mezzo milione di anni la vita sulla Terra è stata sul punto di scomparire. Nelle formazioni di Meishan si riscontra un calo dei resti di forme di vita del 96% in questo lungo periodo. Per contrasto il confine K/T indica un calo di forme di vita tra il 60 ed il 75% ed un recupero assai più rapido (vedi la già citata "esplosione" delle felci). Inoltre dopo l'evento K/T ci fu un rapido aumento (per non dire un'esplosione) di organismi saprotrofici, ovvero sia indipendenti dalla fotosintesi per il proprio sostentamento, di breve durata, cosa che indica che l'atmosfera e gli oceani tornarono rapidamente a livelli compatibili a sostenere un gran varietà di vita. Dopo l'evento P/T, invece, c'è mezzo milione di anni di buio, con solo pochi sparuti superstiti. Per tornare alla "normalità" la vita impiegò qualcosa come 20 milioni di anni. Per contrasto 20 milioni dopo l'evento K/T si era già in pieno Eocene (Luteziano se vogliamo essere proprio precisini).
Se ci si vuole meravigliare davanti all'adattabilità della vita terrestre non si ha che da guardare all'evento P/T.
da cranyc
#5783
Io penso che l'estinzione dei dinosauri potrebbe essere collegata anche alla diminuzione dell'ossigeno nell'atmosfera. Animali giganteschi come i brontosauri, hanno bisogno di molto ossigeno per sopravvivere. Per tanti ragioni forse eruzioni vulcaniche, cadute di meteoriti, inclinazione dell'asse terrestre, forse lo spostamento del polo magnetico, l'aumento della desertificazione, l'ossigeno è iniziato a diminuire portando alla morte per soffocamento i grandi dinosauri. La vegetazione cominciò a scarseggiare e quindi i grandi erbivori iniziarono a morire di fame, mentre i grandi carnivori continuarono a sopravvivere nutrendosi dei resti dei cadaveri degli erbivori. Aggiungiamo l'aumento dei batteri patogeni, causati dalla grande quantità di animali morti, provocarono epidemie tra gli animali, portando alla distruzione le specie viventi. Le tartarughe, le testuggini, le lucertole, i gechi, gli anfibi, i coccodrilli riuscirono a sopravvivere alle calamità naturali, perché erano in grado di andare in letargo e di rimanere senza cibo e acqua per molto tempo ecco perché sono riusciti a sopravvivere; mentre i dinosauri si sono estinti perché non erano in grado di andare in letargo o resistere senza mangiare e bere. Ci fu un inverno di origine vulcanica e lo spostamento dell'asse terrestre che fecero abbassare le temperature alle quali questi animali non furono capaci di adattarsi e quindi si estinsero. Bisogna capire anche l'influenza del sole. Bisogna informarsi meglio come era il sole in quell'epoca. La sua massa, il suo nucleo come erano? Quanta energia e calore emanava? Le macchie solari come erano? Forse difficile da studiare dopo tanti milioni di anni. Animali di queste dimensioni avevano molte necessità:
1)acqua in abbondanza
2)molto ossigeno
3)immense foreste, savane, praterie e cibo in abbondanza; anche se non mancavano i deserti
4)temperature ottimali in tutto l'anno senza tanti sbalzi di temperatura. Il clima tropicale e equatoriale comprendevano quasi tutto il globo
5) vi era un unico continente chiamato Pangea che permetteva ai giganteschi dinosauri di avere più spazio per muoversi e nutrirsi; oggi non credo con la distribuzione degli attuali continenti tali creature potrebbero sopravvivere
6) gli oceani erano più ricchi di ossigeno e vi erano molti più pesci che permetteva la sopravvivenza dei grandi dinosauri marini
7)la temperature dell'acqua era calda; clima equatoriale e tropicale ottimo per la sopravvivenza dei grandi dinosauri
8) Chi sa se anche la luna poteva influenzare la sopravvivenza di questi animali giganteschi? Non dimentichiamo che ai tempi dei dinosauri la luna era molto più vicina e appariva molto più grande di oggi.
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