A mio parere la soluzione la forniranno archeologia e genetica... e potrebbe essere realmente sorprendente.
Uno dei principali problemi è che lo Homo floresiensis, se non fosse per una manciata di ricercatori in Australia e Germania, mai avrebbe visto la luce.
Poco noto è il fatto che già negli anni '50 un missionario olandese, Padre Theodor Verhoeven, aveva già rinvenuto utensili litici su Flores ed identificato il sito di Liang Bua (dove sono stati trovati i resti ossei dello H. floresiensis nel 2003).
Per quanto Padre Verhoeven fosse un archeologo con tutte le dovute credenziali accademiche, e avesse pubblicato i suoi ritrovamenti sulla rivista
Anthropos, venne ignorato o addirittura accusato di essere un cialtrone... curioso che il comitato di revisori di
Anthropos non avesse trovato alcunchè da dire sul suo lavoro!
Grazie al cielo, come è già accaduto in diversi settori della storiografia, la marea sta girando anche nel campo dell'antropologia. Le vecchie generazioni, cristallizzate su quelle che non possono essere definite che posizioni puramente ideologiche, se ne stanno andando in pensione e lasciano il campo aperto a gente che almeno prima di decidere vuole vedere qualche prova e che è sempre pronta a dibattere nuove ipotesi (vedi ad esempio come la tassonomia è stata "ribaltata" negli ultimi vent'anni o di come la storiografia bizantina è radicalmente cambiata nello stesso lasso di tempo).
Detto tra noi io sono molto ma molto curioso di sapere come accidenti hanno fatto lo H. floresiensis e gli Stegodonti a finire su Flores, visto che si tratta di isole oltre la Linea di Wallace.